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Partiamo mettendo le mani avanti: questo libro non è una lettura semplice, complice la scrittura intrecciata e allucinogena di Ken Kesey. Capiterà infatti che nel libro, in uno stesso paragrafo, l’autore porterà avanti tre discorsi diversi: uno con i caratteri normali, l’altro tra parentesi e l’ultimo in corsivo. In più la narrazione non è mai raccontata da un singolo personaggio. Ken infatti è un maestro nel alternare il narratore: a volte è Leeland, a volte è Hank, a volte è Henry, a volte è Teddy il barista. Ciò che ho adorato di questa narrazione è che a seconda di chi scrive la correttezza dello scritto sarà maggiore o minore: quando scrive Leeland, avendo studiato molto, sarà perfetta, quando scrive Hank sarà un po’ grossolana, mentre con Henry si arriva al fondo, essendo tra tutti il più ignorate. Quindi considerata anche la sua lunghezza, se non avete voglia di farvi rapire e catapultare in questo universo narrativo spettacolare, ma complesso, pensateci prima. La trama è molto semplice: siamo in Oregon, a Wakonda, e una famiglia di boscaioli è l’unica a rifiutare lo sciopero degli altri lavoratori locali: la famiglia Stamper. Una famiglia “maledetta” fin dal loro passato, una famiglia che vive sull’argine del fiume che ogni anno divora un pezzo di terra, una famiglia spezzata. Dovranno portare a termine un contratto stretto con la “Wakonda pacific” entro un determinato periodo, ben sapendo che tutta la città cercherà di fermarli e rovinare i loro piani. Una trama tutto sommato semplice, ma allora cos’è, che rende questo libro un capolavoro? I personaggi e le loro lotte. Quando prima ho detto che gli Stamper sono una famiglia spezzata alludevo al fatto che i due fratelli Hank Stamper e Leeland Stamper sono in conflitto da quando erano giovani. Infatti, figli di due madri differenti, ma padre uguale (Henry Stamper) Hank, il maggiore, farà un brutto torto al suo fratellino, che se lo legherà al dito. Leeland deciderà di andare avanti con gli studi, scendendo quindi in città con la madre, mentre il fratello rimarrà a tagliare tronchi con il papà e il cugino Joe Ben Stamper. Ma un giorno si presenta l’occasione di tornare sul campo di guerra, e finalmente farla pagare al fratello: alla segheria di famiglia hanno bisogno di lui. E da questo momento il suo scopo principale sarà far cadere il mito del fratello, lo vuole rendere debole e umano davanti a tutti, ma soprattutto davanti alla moglie Viv. Hank era sempre stato il maschio alpha tra i due fratelli, era sempre il preferito nel football e nelle risse trionfava sempre, mettendo in mostra quanto debole fosse Leeland. C’è quindi questo obiettivo di abbattere il mito del fratello invincibile, far crollare la sua statua. Poi c’è anche una riflessione sul credo, tramite il personaggio di Joe Ben: cugino carismatico e buffo, molto credente e particolarmente affidato alle stelle. Ci viene raccontata un’America molto burbera, fossilizzata su uno stile di vita della legge del più forte. Ci viene mostrato cosa voglia dire essere deboli e tutti i personaggi alla fine arriveranno a vincere una propria gara, un proprio obiettivo: Hank, Leeland, Joe Ben, Henry, Jenny l’indiana, Viv, Teddy il barista… Non sarà difficile quindi che vi perdiate in questo mondo meravigliosamente costruito, tanto da diventare una routine per le vostre giornate. Quando lo stavo leggendo io, era come se fossi membro della segheria degli Stamper, e tifavo un po’ per ognuno, col fiato sul collo per le competizioni in atto. Un libro sulla vendetta, il legame fraterno, sulla forza e sulle sfide. Un libro che persino nelle parti più tragiche non si butterà a piangere, bensì renderà questi momenti quasi magici, facendoti capire come tutto quello che succede sia parte del piano di qualcun’altro.

Davide Salerno – 3 liceo A