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Cosima Buccoliero è l’attuale direttrice della casa circondariale torinese Lorusso e Cutugno, ex Vallette: con la collaborazione della scrittrice Serena Uccello, ha scritto un breve ma intenso libro sulla situazione carceraria dopo aver rinnovato il carcere di Bollate, considerato un modello per le trasformazioni avviate all’ interno. È un libro sincero, che racconta l’aspetto umano di una realtà che la Buccoliero vive come una ”seconda casa”. Tra i tanti disagi, il più grave è il sovraffollamento: si calcolano circa 400 detenuti in più di quanto gli ambienti possono accogliere. L’autrice non fornisce soltanto dati o statistiche, in quanto il suo è un racconto di vita che dà voce ai detenuti attraverso le loro storie. Buccoliero si concentra sull’odore del carcere (un misto di cucina e disinfettanti), sulla situazione dello straniero, delle donne e sulla presenza ancora di qualche bambino. In carcere è importante che esista una continua relazione con il mondo esterno per non considerarlo solo luogo di reclusione ma di rieducazione e riscatto, perché dietro al reato esiste la persona. Del resto, l’enciclica papale Pacem in Terris sottolinea già la distinzione fra “errante” ed “errore”. Per questo è fondamentale il lavoro all’interno, perché è grazie ad esso che ci si riappropria della propria dignità.

Prof.ssa Maura Giannattasio