Tutti noi conosciamo il disastro di Černobyl’ o perchè abbiamo vissuto il terrore di quei giorni oppure perché abbiamo letto dell’immane tragedia che si è consumata in seguito all’incidente nucleare. Il 26 aprile del 1986 le porte dell’inferno si sono spalancate in una tranquilla area tra la Bielorussia e l’Ucraina. Un male oscuro è calato sopra tutto e tutti e ha cambiato ogni cosa…per sempre. Molti libri vengono letti e dimenticati in fretta, questo invece lascerà per sempre un segno indelebile nel cuore del lettore. Non è un romanzo, non è un saggio, che descrive tecnicamente ciò che è successo, è pura e semplice umanità. L’autrice, premio Nobel per la letteratura 2015, raccoglie in questo volume le testimonianze delle persone che hanno vissuto in prima persona la tragedia perchè abitanti o lavoratori di quel territorio. Testimonianze di operai, insegnanti, soldati, agricoltori, persone importanti, semplici cittadini, tutti accomunati dal profondo dolore scatenato dalla catastrofe nucleare. Sono rimasto colpito e commosso dal coraggio e dal senso di appartenenza del popolo sovietico che incurante della morte ha cercato in ogni modo di contenere i danni dovuti all’incidente nucleare. Persone umili che sono andate incontro alla morte. Ma non erano incoscienti o persone accecate dall’ ideologia, erano persone che amavano la loro patria e i loro cari e avrebbero fatto di tutto per salvare tutto ciò. Un libro intriso di dolore, rassegnazione ma anche di profondo amore. Una tragedia a cui nessuno era preparato. Commovente l’incapacità del popolo rurale di capire l’enormità della catastrofe. Nonostante gli avvertimenti non comprendevano la pericolosità delle radiazioni. Una lettura indimenticabile, preziosa, umana!
Prof. Matteo Negro