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Irvin Yalom debutta in Italia con questo romanzo che e’ un insieme di narrativa, biografia psicologica e psicoterapia. Il protagonista è Julius Hertzfeld, psicoterapeuta, docente di psichiatria presso l’Università della California. Sessantacinquenne ancora atletico e prestante, ha dedicato la sua vita alla terapia di gruppo cercando di creare relazioni tra i suoi pazienti. Un giorno gli viene diagnosticato un melanoma da un amico dermatologo il quale, con estrema freddezza, gli confida che avrà ancora un anno di vita o, con le sue parole, un anno di “buona salute”. Cosa fare? Come vivere questo suo ultimo anno? Distaccarsi da tutto come dice Buddha o “consumare la propria vita” e “morire al momento giusto” come insegna Nietzsche? Sceglie la seconda opzione; rintraccia alcuni suoi vecchi pazienti, tra cui uno su cui la sua terapia non aveva funzionato. Infatti Philip Slate, il più ostico fra i suoi pazienti, ha dedicato tutta la sua vita alla fornicazione ma ora, riprendendo le sedute di gruppo, si ritiene guarito grazie alla “cura Schopenhauer”. Attraverso gli scambi delle esperienze di vita dei pazienti, Philip dimostra la sua guarigione spiegando gli insegnamenti appresi dal filosofo tedesco. I lettori possono ritrovare alcuni stralci di vita nelle verità confidate dai pazienti e maturare in loro la curiosità di rileggere l’autore de “Il mondo come volontà e rappresentazione”.

Prof.ssa Maura Giannattasio