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Parlare di violenza di genere a scuola o a casa non basta. Dedicare il 25 novembre alla violenza contro le donne non basta. Urge un cambiamento: lo esigono le 17 vittime di femminicidi del 2022, le 62 del 2021, le oltre 23.000 chiamate negli ultimi due anni al numero verde 1522 (dati Istat). Un vero cambiamento potrà verificarsi solo se si passerà da una tiepida presa di coscienza a un deciso cambio di cultura: in tal senso, il libro Maledetta sfortuna di Carlotta Vagnoli rappresenta uno strumento utilissimo. Dopo essere uscita da una relazione tossica e violenta, la scrittrice e attivista si è dedicata alla divulgazione su vari temi, primo fra tutti proprio quello della violenza di genere. In questo libro Vagnoli sviscera il discorso affrontandolo a trecentosessanta gradi, parlando di revenge porn e di linguaggio dell’odio, di victim blaiming e mezzi di comunicazione, di pregiudizi e luoghi comuni, di educazione e ruoli, di vittime e carnefici. Attraverso dati, infografiche e spiegazioni precise, l’autrice invita tutti a una profonda riflessione: femminicidi, stupri e violenze sono solo la punta dell’iceberg di una realtà più complessa, di una rape culture di cui a volte siamo complici inconsapevoli. La lettura di Maledetta sfortuna lascia in dono al lettore tanti mezzi  e tante piccole grandi attenzioni in più per camminare verso una società finalmente libera dagli stereotipi di genere.

                                                                                                                                                                         Prof. Alessandro Antonioli