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Dexter Morgan è un tecnico scientifico della polizia di Miami, la cui specializzazione consiste nell’analizzare le macchie di sangue sulle varie scene del crimine per ricostruire la posizione del killer e della vittima per capire la dinamica del delitto. Agli occhi degli altri Dexter può sembrare un normalissimo uomo che dedica la sua vita al lavoro ma, molto spesso, l’apparenza inganna. Infatti, quando esce dal lavoro, Dexter diventa un feroce serial killer che sente il bisogno di uccidere persone, solitamente assassini, che ritiene non siano state punite dalla legge. Dexter riesce tranquillamente a gestire la sua doppia vita finché il suo dipartimento di polizia inizia ad indagare su un assassino che sta terrorizzando la città di Miami. L’assassino in qualche modo conosce il segreto di Dexter che dovrà in qualunque modo catturare questo killer per evitare che il suo oscuro segreto venga rivelato.

Se questa trama vi suona familiare allora forse come me siete fan della serie tv “Dexter”, ispirata a questo libro e ai successivi (“La mano sinistra di Dio” è il primo di una saga di otto libri). Ho letto il romanzo conoscendo già la serie e in genere è sempre un rischio, perché uno dei due finisce sempre per essere inferiore alle aspettative. Per fortuna in questo caso non è accaduto. La storia è originale grazie al protagonista: un sociopatico con tendenze omicide che al lettore si rivela fin dal principio per ciò che e, nonostante sia molto difficile immedesimarsi in un personaggio del tutto privo di sentimenti umani o reazioni emotive, si rivela un protagonista convincente, con un adeguato passato traumatico alle spalle che consente al lettore di scendere a patti con quel disturbante senso di simpatia e comprensione che un serial killer è sorprendentemente in grado di suscitare. Consiglio molto questo libro anche a chi non è troppo appassionato di questo genere perché merita veramente molto.

Greta Piana – 2 liceo A