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Il mondo di Sofia è un classico che molti appassionati di filosofia solitamente hanno nella propria libreria. Il romanzo, pubblicato agli inizi degli anni Novanta dallo scrittore norvegese Jostein Gaarder, ripercorre la storia della filosofia attraverso le vicende della giovane protagonista, una ragazza adolescente, che si chiama, non a caso, Sofia, e ha avuto fin da subito un grande successo internazionale, diventando un best-seller nella sua categoria, con traduzioni in moltissime lingue. La storia riguarda l’insolita esperienza di Sofia, che riceve per posta una serie di lettere e dispense da parte di uno strano personaggio, un filosofo che, almeno all’inizio, preferisce restare anonimo e che le racconta com’è nata e che cos’è la filosofia, invitandola a riflettere sulle grandi domande esistenziali che gli uomini si pongono da sempre. L’excursus sulla storia della disciplina, che in questo modo si snoda nella narrazione, comincia dai pensatori presocratici, per arrivare in conclusione a fare qualche accenno anche ai grandi esponenti del pensiero contemporaneo, passando per le pietre miliari della speculazione occidentale, da Platone ad Aristotele e Cartesio e oltre, senza mai assumere un taglio manualistico; parallelamente si sviluppa anche la vicenda personale di Sofia, attraverso l’analisi del rapporto con la mamma e con il papà, molto spesso assente per motivi di lavoro, con gli amici e con il mittente misterioso. La visione della filosofia che in questo modo viene offerta ai lettori è leggera, ma profonda al tempo stesso, in quanto l’autore sceglie in maniera oculata alcune delle principali tematiche studiate dai filosofi della tradizione occidentale per fornire intriganti spunti di riflessioni, ad esempio sulle questioni dell’esistenza di Dio, della libertà e del libero arbitrio, della propria identità e della natura umana, senza rallentare per questo il ritmo del racconto. Nella seconda parte la trama assume poi i contorni del giallo metafisico e tende a prendere il sopravvento sulla panoramica filosofica, tanto che l’autore sembra lasciarsi prendere la mano dal gusto per la sorpresa, con l’effetto di gettare i lettori nella confusione, come ogni buon libro di questo genere dovrebbe riuscire a fare. Il romanzo risulta quindi appassionante e scorrevole, favorisce l’immedesimazione a qualsiasi età e permette di ripercorrere la storia della filosofia non solo agli addetti ai lavori, ma può essere anche l’occasione per riscoprire il fascino di questa disciplina per chi forse a suo tempo l’aveva studiata suo malgrado, senza poterne apprezzare davvero l’autentico valore.

Prof.ssa Elisa Melotti