Il libro parla di un tennista, Andre Agassi, che ha giocato come professionista dal 1986 al 2006 ed è stato a lungo il numero uno nel ranking mondiale. Ha vinto otto tornei del Grande Slam ed è l’unico tennista al mondo ad aver vinto un Golden Slam (4 tornei del Grande Slam con l’aggiunta dell’oro olimpico).
Fin da piccolo ha avuto un padre ossessivo e brutale che voleva a tutti i costi che suo figlio diventasse il numero uno al mondo. Lo “addestra” con allenamenti lunghissimi e durissimi contro il cosiddetto “drago sputa palle”. Crescendo, Agassi prova una certa solitudine che gli nega qualsiasi forma di gioventù. La sua carriera dura vent’anni e comprende mille match che lui stesso dice di ricordare tutti. Imprese indimenticabili ma anche evoluzioni discendenti con il suo avversario di sempre Pete Sampras, discussi matrimoni e storie d’amore, una vita passata sotto i riflettori nonostante i dolorosi lati oscuri.
Agassi affronta una vasta gamma di tematiche complesse nel suo libro “Open”, che vanno ben oltre il mondo del tennis professionistico. Una delle tematiche centrali è l’importanza del sostegno familiare e il suo impatto sulla formazione dell’identità individuale e umana. Agassi rivela come la figura dominante del padre, che ha plasmato fin dall’infanzia la sua vita attorno al tennis, abbia influenzato profondamente la sua carriera e la sua percezione di sé stesso. La costante lotta tra l’autenticità personale e il desiderio di soddisfare le aspettative del pubblico e degli sponsor emerge come una tematica ricorrente. Agassi mostra come il successo professionale non sempre corrisponda alla felicità personale e come la ricerca della vera realizzazione richieda un viaggio interiore e anche un confronto con le proprie convinzioni e desideri. Inoltre, il libro tratta della tematica secondo me più importante, cioè la complessa relazione tra Agassi e il tennis stesso: proprio da qui si sviluppa tutto il libro. Nonostante il suo successo sul campo, Agassi rivela un profondo senso di odio e di prigionia nei confronti dello sport che ha dominato la sua vita. Questo tema offre una prospettiva unica sulle sfide mentali ed emotive affrontate dai professionisti dello sport di alto livello e sulle conseguenze della fama e del successo. Infine, Agassi affronta apertamente la sua lotta con l’identità personale e la ricerca di significato al di là del tennis. Attraverso le sue esperienze personali, il libro offre una riflessione profonda sulla natura della felicità e sulla necessità di trovare scopi più profondi al di là del successo esterno.
Uno dei passaggi più significativi è quando Agassi riflette sul suo odio per il tennis, nonostante il suo successo. Questo momento rivela la complessità delle sue emozioni e il peso delle aspettative che gli sono state imposte fin dall’infanzia. Inoltre, la sua sincera confessione sull’uso di droghe durante la sua carriera sportiva aggiunge una profonda emotività al racconto.
“Open” è un libro che va oltre la narrazione sportiva standard (uno dei tanti motivi per cui è il miglior libro di sport che abbia mai letto), offrendo una testimonianza sincera e toccante sulla vita di un campione e sulle sfide che ha dovuto affrontare. La sua vulnerabilità e onestà sono ispiratrici e offrono una prospettiva unica sul mondo dello sport e sulla ricerca di significato nella vita. Questa lettura mi ha lasciato una profonda riflessione sull’importanza di essere autentici e di perseguire la felicità personale al di là delle aspettative degli altri.
Consiglio vivamente “Open” a chiunque sia interessato allo sport, alla psicologia del successo e alla ricerca di sé. La storia di Agassi è coinvolgente e appassionante, e offre preziose lezioni di vita che vanno oltre il campo da tennis.
Michele Bollati – 5 liceo A