Il libro racconta la storia di Immacolata, un’adolescente di origini campane, costretta a vivere reclusa nell’appartamento di sua zia Rosaria in un’imprecisata metropoli del Nord Italia.
Stufa della prigionia forzata e ansiosa di sentirsi di nuovo libera, un giorno Imma trova il modo uscire di casa nonostante il divieto; così, avventurandosi per le strade sconosciute della città, conosce un giovane studente universitario che aiuta suo zio a vendere libri usati al mercato, Paolo, e se ne innamora. Per cercare di rivederlo e per sfuggire alla monotonia della sua vita solitaria, la protagonista torna più volte alla bancarella di Paolo per comprare dei libri, unici preziosi mezzi che ha a disposizione per evadere dalla realtà. Ma perché Imma deve stare rinchiusa? Nel corso del racconto, che alterna flashback e tempo presente, il mistero sarà svelato all’ignaro lettore.
Secondo me L’ora di pietra è un romanzo avvincente soprattutto perché – tramite le numerose riflessioni che Imma compie sulla sua vita e su quella dei protagonisti dei libri che legge – il lettore è a sua volta invitato ad interrogarsi sul proprio rapporto coi vari libri che sta leggendo, ha letto o leggerà in futuro. Pertanto credo che meriti davvero di essere letto ed è per questo che è consigliato come libro del mese ;).
Lorenzo Maule 3 LIC B
Il libro racconta la storia di Immacolata, un’adolescente di origini campane, costretta a vivere reclusa nell’appartamento di sua zia Rosaria in un’imprecisata metropoli del Nord Italia.
Stufa della prigionia forzata e ansiosa di sentirsi di nuovo libera, un giorno Imma trova il modo uscire di casa nonostante il divieto; così, avventurandosi per le strade sconosciute della città, conosce un giovane studente universitario che aiuta suo zio a vendere libri usati al mercato, Paolo, e se ne innamora. Per cercare di rivederlo e per sfuggire alla monotonia della sua vita solitaria, la protagonista torna più volte alla bancarella di Paolo per comprare dei libri, unici preziosi mezzi che ha a disposizione per evadere dalla realtà. Ma perché Imma deve stare rinchiusa? Nel corso del racconto, che alterna flashback e tempo presente, il mistero sarà svelato all’ignaro lettore.
Secondo me L’ora di pietra è un romanzo avvincente soprattutto perché – tramite le numerose riflessioni che Imma compie sulla sua vita e su quella dei protagonisti dei libri che legge – il lettore è a sua volta invitato ad interrogarsi sul proprio rapporto coi vari libri che sta leggendo, ha letto o leggerà in futuro. Pertanto credo che meriti davvero di essere letto ed è per questo che è consigliato come libro del mese ;).
Lorenzo Maule 3 LIC B
L’ora di pietra è un romanzo della scrittrice torinese Margherita Oggero, che ha come argomento principale la criminalità organizzata in un piccolo paese in Campania.
La protagonista della vicenda è una coraggiosa ragazzina di nome Immacolata, detta Imma, che conduce una vita molto diversa rispetto a quella di altre tredicenni come lei. Dopo un’infanzia segnata dall’assenza del padre e dalla tragica morte della madre, Imma è costretta a lasciare la sua famiglia al Sud e a trasferirsi al Nord da una zia acquisita per nascondersi: infatti la sua vita è in pericolo perché ha involontariamente assistito ad un omicidio di cui è l’unica testimone. Il lettore, però, viene a conoscenza del motivo per cui Imma è dovuta scappare in modo graduale, grazie ad una serie di analessi che fanno luce sul suo oscuro passato; si tratta di un espediente autoriale efficace, dato che tale mancata coincidenza di fabula e intreccio rende la storia molto più interessante e contribuisce in modo determinante a mantenere viva l’attenzione di chi legge.
Non siete curiosi anche voi di scoprire se Imma riuscirà ad essere di nuovo libera?
Giulia Caserta 3 LIC B
L’ora di pietra è un romanzo di formazione, raccontato in parte da un narratore esterno, in parte dalla protagonista, Immacolata, una ragazzina dall’indole selvatica e indipendente alla ricerca di se stessa. Costretta a vivere lontano dai propri cari, in una città che non conosce e dove deve rimanere invisibile per chiunque, Imma si ritrova con moltissimo tempo a disposizione per pensare agli avvenimenti della sua vita precedente, per riflettere sul modo in cui ha agito e assumersi le proprie responsabilità. Alla fine Imma riuscirà faticosamente ad accettare la verità e ad affrontarne le conseguenze, trovando il coraggio di aprire lo scrigno contenente il suo più grande segreto: decide di voltare le spalle alla paura e all’omertà, di rischiare per ottenere giustizia, anche se questo potrebbe costarle caro e tutto è ancora avvolto nel dubbio.
In conclusione ritengo che si tratti di una lettura piacevole; all’inizio l’alternanza di voci narranti può momentaneamente disorientare il lettore, ma – una volta compreso il meccanismo – ci si rende conto che l’autrice ha scelto questa tecnica narrativa proprio per ottenere una certa suspense: infatti non ci sarebbe stato un modo più accattivante di questo per raccontare la storia.
Lorenzo Licari 3 LIC B
Nel romanzo L’ora di pietra Margherita Oggero racconta la storia di una ragazza, Immacolata Schettino, che per i suoi primi tredici anni è vissuta coi nonni in un paese del Sud Italia controllato da Don Raffaele, un boss camorrista. Dopo la scomparsa della madre per colpa di due scagnozzi del boss quando lei è ancora una bambina, il destino di Imma torna – suo malgrado – ad incrociarsi con le losche vicende dell’organizzazione criminale quando è ormai un’adolescente. Infatti, in seguito ad un suo gesto di coraggiosa ribellione, i suoi parenti decidono di mandarla al Nord da una zia acquisita che lei quasi non conosce e che è incaricata di tenerla segregata in casa sua. Privata della libertà, Imma trascorre gran parte del suo tempo leggendo e guardando fuori dalla finestra; il solo momento della giornata che attende con trepidazione è «l’ora di pietra», cioè il momento in cui la strada è completamente vuota, non passa nessuno e tutto è immobile, pietrificato: l’unico e breve istante in cui Imma ha l’impressione che la verità possa finalmente rivelarsi nel silenzio.
Personalmente non ho trovato questo romanzo particolarmente emozionante, ma credo che questo sia dovuto alla mia abitudine di leggere soltanto libri di genere fantasy. Ad ogni modo, ho apprezzato la scelta di affidare la narrazione a due narratori diversi, fondamentale per la piena comprensione dei momenti salienti dell’antefatto.
Virginia Camoletto 3 LIC B