
Scritto da Gustavo Zagrebelsky, giurista e presidente emerito della Corte costituzionale, e da don Virginio Colmegna, sacerdote della diocesi di Milano e presidente onorario della Casa della Carità, questo saggio fa riflettere su tematiche attuali che risultano molto divisive: migrazione, istruzione, sanità, guerre, situazione carceraria.
È un dialogo spesso ironico tra due grandi personaggi, seppur così diversi. Don Virginio ha dedicato la sua vita ai più deboli e emarginati della società, Zagrebelsky ha studiato le leggi, mantenendo una visione dualistica del diritto, diviso tra lex e ius, che ritiene ormai persa nello Stato attuale. Gli autori si domandano se la Costituzione tuteli ancora i più deboli perché, dal loro punto di vista, deve essere ”casa dei poveri”.
Nonostante la loro formazione sia così distante (un orizzonte laico, l’altro cristiano), i due autori riescono a far interagire Vangelo e Costituzione, perché la disponibilità all’accoglienza, la garanzia dei diritti civili, l’importanza della cura e della dignità umana possono costruire un mondo migliore in cui domini la pace che si oppone alla guerra, distruttrice di tutto. Per raggiungere questo obiettivo, sono entrambi d’accordo sulla necessità di una rivoluzione culturale che abbia il gusto della pace stessa, per evitare che le parole siano intrise di violenza.
Prof.ssa Maura Giannattasio