“Irmina” è un corposo e appassionante graphic novel molto ben fatto sia nella parte grafica che nel contenuto. I disegni a matita dal tratto nervoso e vibrante sono realizzati nei toni del grigio e del seppia, quasi a mostrarci la vicenda come in un vecchio film; del resto la storia si svolge a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Incontriamo la protagonista, Irmina, nel 1934: è una ragazza intraprendente e indipendente che vuole imparare il mestiere di dattilografa e per questo parte per Londra dalla natia Stoccarda; lì si scontrerà con una società snob che deride la sua nazionalità, commentando malignamente l’ascesa del nazionalsocialismo, ma incontrerà anche Howard, studente di colore ad Oxford con cui stringerà una tenera amicizia che non farà che renderla ancora più malvista alla società londinese. Irmina è combattiva e risponde a tono ad ogni provocazione, finché un giorno i suoi progetti di vita vengono alterati dall’avvento della Guerra: costretta a tornare in Germania, troverà lavoro al Ministero della Guerra di Berlino, e piano piano assisteremo ad un cambiamento subdolo della sua personalità. Il punto di vista offerto dall’autrice è inusuale e si ispira alle vicende della nonna; risponde alla domanda: come hanno potuto i cittadini tedeschi accettare quanto accadeva attorno a loro? “Irmina” prova a spiegarlo anche grazie all’interessante postfazione dello storico Alexander Korb.
Mara Maggiora – Libreria Maramay