copertina-il-pendio-delle-noci

Gianni Oliva, storico, docente, politico e, dal settembre 2022, presidente del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, dopo aver pubblicato più di cinquanta saggi storici, esordisce per la prima volta con un bellissimo libro di narrativa, Il pendio dei noci.

Il titolo è tratto dal racconto di un personaggio che aveva sognato di scivolare lungo un pendio e cadere nel fondo.

Nel libro si sviluppano due storie parallele che poi si incontrano: i capitoli dispari sono ambientati in Val Sangone negli anni Ottanta del 1800, quando un neonato, figlio di una zingara che muore partorendo, viene salvato dal parroco del paese che, pur affidandolo a una umile coppia, lo fa studiare in seminario, sperando che diventi prete, anche se poi le sue aspettative saranno deluse dalla partenza del protagonista, Giuliano, per la Legione Straniera.

I capitoli pari, invece, descrivono il fronte di guerra sul Monte Grappa nel 1918, quando ai “ragazzi del ’99” si uniscono anche i francesi, tra cui il tenente Julien, dal passato di legionario.

La Prima guerra mondiale viene raccontata non solo come fatto storico, ma attraverso le paure, le speranze, i ricordi degli uomini che l’hanno combattuta.

In quegli anni non esisteva ancora la motorizzazione, pertanto erano le trincee l’universo in cui uomini tanto diversi si confrontavano, dandosi reciproco conforto e aiuto. Persino nella cosiddetta “terra di nessuno”, luogo in cui, al termine degli attacchi, restavano distesi morti e feriti dei rispettivi eserciti, si trovava reciproca solidarietà.

Un libro vibrante di umanità, la stessa che si trova leggendo la raccolta poetica di Ungaretti L’allegria.

Prof.ssa Maura Giannattasio