All’età di novant’anni, Camilleri si ripresenta ai suoi lettori con questa raccolta di racconti che detta ad Isabella Dessalvi perché ormai cieco. Si definisce un impiegato della scrittura. Forse con qualche vizio, perché mentre scrivo fumo, molto, e bevo birra.
Non è mai stato terrorizzato dalla pagina bianca e così combatte il buio. Scrive episodi del suo passato con un viaggio a ritroso nella memoria: da Pirandello all’ incontro con Eduardo, alla collaborazione con Antonioni, inserendo momenti della sua gioventù e quotidianità fino alla creazione della bellezza attraverso l’arte che lui ha sempre amato. Durante le sue ferie agostane sul Monte Amiata decide di scrivere 23 storie pensate in 23 giorni che raccontano non solo la sua vita ma anche quella del nostro paese. Non ci sono ne’ malinconia ne’ rimpianto e ha voluto introdurre nel libro cinque illustrazioni inedite perché quando è stufo del buio si diverte a ricordare l’ immagine dei quadri che ha amato di più. “Esercizi di memoria” sono un gioco di leggerezza, un intrecciarsi aereo di suoni e parole.
Prof.ssa Maura Giannattasio