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Di notte, quando la mia mente è in sovrappensiero, mi capita sovente di volgere lo sguardo alla splendente luna, silenzioso sole notturno, come se i miei pensieri desiderassero volare verso di lei, alla ricerca di una maggiore sicurezza e speranza. Sì, ho parlato proprio di speranza. Quando osservo la luna penso a una nascente speranza, probabilmente la stessa tenue speranza che lo scrittore Andy Weir, appassionato di ingegneria aerospaziale, ripone in ARTEMIS, la prima città lunare. Questa stessa speranza in una vita migliore anima anche Jazz Bashara, protagonista del romanzo cresciuta su Artemis, corriere tuttofare che per arrotondare lo stipendio è costretta a darsi anche al contrabbando di merce terrestre illegale sulla Luna. Eh già, l’ancestrale speranza lunare, concretizzatasi in Artemis, è inficiata da quelle stesse dinamiche di egoismo umano, di arrivismo e di conseguente disuguaglianza sociale presenti sulla Terra. Il satellite lunare diviene quindi un piccolo specchio del nostro pianeta, e la stessa città di Artemis diventa una città divisa su più livelli, la quale facilita la vita alle classi sociali più agiate che si trovano in superficie, complicandola di rimando alle classi più povere, quegli indigenti che vivono nel sottosuolo. Una tematica, questa, che ci riconduce nel passato, verso un film fantascientifico monumentale realizzato da Fritz Lang nel 1927: Metropolis. Di conseguenza Jazz, per poter sfuggire al suo destino di miseria, sarà costretta a seguire tali inclinazioni opportunistiche, finché un giorno non le si presenterà l’occasione della vita. In combutta con il ricchissimo imprenditore Trond Landvik, progetterà di sabotare la fonderia della Sanchez Aluminium, un’associazione che, oltre a produrre alluminio, rifornisce l’intera città lunare di ossigeno, ma alle cui spalle è presente l’ombra dell’organizzazione mafiosa brasiliana di O Palácio. Riuscirà Jazz ad ottenere la fantomatica cifra di un milione di slug, senza mettere a repentaglio la sua vita, quella dei suoi amici e il destino di Artemis? Un libro, questo, leggero e coinvolgente. Vivamente consigliato a tutti gli amanti del genere fantascientifico.

Prof. Domenico Rollo