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Carlos Spottorno e Guillermo Abril sono un fotografo e un giornalista che hanno esplorato, in tre anni di viaggio, le frontiere dell’Unione europea. Dall’avamposto spagnolo di Melilla, in Marocco, al confine tra Grecia e Turchia. Dalle linee di fuga che attraversano i Balcani sino all’estremo nord, tra Finlandia e Russia. Passando per il muro invisibile che solca il Mediterraneo e ne divide le sponde. È stato un naufragio davanti alle coste di Lampedusa, in cui nell’ottobre del 2013 persero la vita 366 migranti, a determinare negli autori l’urgenza di un’indagine ai margini del nostro benessere, dove quasi sempre si infrangono le speranze di chi scappa dalla guerra, dalla fame o dalle persecuzioni. Ne sono nate oltre 700 fotografie che restituiscono le rughe, le lacrime e i brividi di chi insegue la libertà. Disegnando anche i recinti, le barriere e le onde che la rendono di fatto irraggiungibile. Immagini che, rielaborate graficamente, disposte in un flusso narrativo e rifinite da brevi didascalie, compongono un racconto straordinario e fuori dagli schemi, in parte reportage e in parte graphic novel. Un’opera d’arte di un realismo che inchioda alle responsabilità del tempo cinico in cui viviamo. Un libro da osservare e da leggere, da regalare a chi ci è caro e serbare nel cuore. Per cercare, nonostante tutto, di restare umani.

Prof. Diego Guzzi